É stato terribile, dopo 60 anni di silenzio, trovarsi di fronte a un’altra storia, atroce, di crudeltà e di morte. Non bastavano l’orrore dell’olocausto, l’infinita serie di efferatezze che nazismo e fascismo hanno compiuto. Dal 2005 il “Giorno del Ricordo” è venuto a metterci di fronte a un’ulteriore testimonianza, raccapricciante, a raccontarci di come basti poco perché l’essere umano si trasformi in un mostro. È un dato di fatto su cui riflettere, e tanto, confrontarsi, per educare se stessi e gli altri a non abbassare mai la guardia.
Altrimenti succede come per il polacco amato da tutti, negli Stati Uniti, in una
piccola città. Faceva il calzolaio, era un uomo mite e sorridente. Fino a che qualcuno cominciò a dire che era uno straniero, che toglieva il pane a chi quella nazione l’aveva creata. Si era al tempo della grande depressione. Cominciarono gli scherni, gli odi, la fantasia lavorò: colpe occultate, complotti contro il governo, forse era una spia. E un giorno lo uccisero. Ecco la banalità del male.Ma torniamo alle Foibe (crepacci carsici usati come discariche): sembra una piccola storia in confronto al tentativo di genocidio che Hitler predispose e che Mussolini sostenne. Ventimila innocenti, però, morti atrocemente, solo per ritorsione, sono una vergogna per tutta l’umanità. Quando nel settembre 1943 l’armistizio venne a creare il caos, i paesi confinanti con l’Italia ebbero più libertà di manovra. In Croazia e Slovenia, guidati da Tito, ebbe inizio la vendetta contro i fascisti croati, duri e spietati, ma non solo: tutti gli italiani che non avevano aderito al regime di Tito vennero torturati e gettati nelle foibe. Vennero massacrati carabinieri, poliziotti, guardie di finanza. I condannati, legati insieme con un filo di ferro ai polsi, collocati sul margine di una foiba, erano soggetti a una sorta di tiro a segno. I primi che cadevano all’interno si trascinavano dietro tutti gli altri che morivano fra atroci tormenti.
La storia è più complessa e più terribile, ma già queste poche note sono sconvolgenti. Questo stesso sistema, crudelissimo, fu usato da Stalin oltre che da Hitler e chissà da quanti altri dittatori, con vittime legate su precipizi marini, dirupi, crepacci. Se ci si addentra negli orrori dei massacri si rimane sbigottiti. Come è stato possibile, per esempio, da parte delle SS lanciare piccoli nati, bambini ebrei, in aria, usandoli come tiro a piattello? Come si può? Come si arriva a tanto? Solo nelle foibe di Basovizza e dintorni vennero gettati oltre 3000 innocenti.
Non è possibile abbinare i due momenti storici. È evidente che i fatti legati alle foibe furono il risultato, il prolungamento di quelli precedenti. La violenza chiama violenza, l’odio chiama odio. Un’escalation. Se però i due dittatori tedesco e italiano hanno dato il via a una tragedia immane e a una regressione morale paurosa, non per questo va minimizzato l’operato di quelli che quest’odio razziale e politico hanno fatto proprio, accanendosi contro una popolazione indifesa. Duole vedere come per troppo tempo questi avvenimenti sono stati occultati, o quantomeno minimizzati. Mentre non bisogna temere l’obiettività.
I Padri Costituenti che hanno redatto la nostra Costituzione, in forma tanto lungimirante, figure tutte di altissimo profilo, provenivano da storie e ideologie differenti. E hanno dimostrato che si può dialogare, accettare la visione altrui, fare un passo indietro, riconoscere errori, rinunciare a protagonismi per il bene comune. E’ una grande lezione che non dovrebbe mai essere dimenticata.
Gabriella Izzi Benedetti
Nessun commento:
Posta un commento