mercoledì 28 ottobre 2020

LE ORIGINI DI HALLOWEEN

In prossimità di Halloween, festa quest’anno, immagino, ridotta al minimo per ovvie ragioni di pandemia, recupero un articolo pubblicato nel dicembre 2005 su VastoDomani e mi accorgo che all’epoca, quando Halloween dilagò come festa “pagana” coincidente con un tempo di nostra spiritualità improntata al raccoglimento e alla memoria, il dubbio sull’opportunità di mutuare dagli Stati Uniti una usanza fatta ad uso e consumo del consumismo, appunto, era forte.

Col passare degli anni ci siamo resi conto che

questa esplosione di finto horror a base di simil zucche mostruosette, ossa finte e costumi stregacei e mortuari, era per i bambini una festa in fondo innocua, un gioco creativo, un’occasione per stare insieme.  Indubbiamente è rievocazione assai poco estetica, molto diversa dal nostro Carnevale e dal suo fascino.  Ma ciò che mi ha indotto a rispolverare l‘articolo è la serie di notizie a carattere storico che è sempre bene non dimenticare, per dare alla usanza delle connotazioni più precise.

Intorno all’anno 1000 la Chiesa sovrappose ad una festa pagana, orgiastica, la celebrazione di tutti i santi e quella del culto dei morti. In sostanza la sublimò.

Sono molti i riti pagani per i quali la Chiesa ha operato una sostituzione.

Il 25 dicembre, ad esempio, giorno scelto per il Natale, venne a rimpiazzare intorno al 400 il rito iniziatico di morte e rinascita, sacro al dio Mitra.

E’ bene aggiungere che ci furono anche altri calcoli dovuti  al tempo di gestazione di Maria e a un valutazione di perfetta sovrapposizione fra il concepimento e in seguito la morte di Cristo.

Ma sarebbe un discorso troppo lungo e complicato.

Tornando ad Halloween, la sua storia è antichissima. Si tratta di un rito segreto celtico risalente a circa 1000 anni prima di Cristo. Intorno al 300 a.C. sembra che abbia acquistato forme assai truculente.

Il 31 ottobre di ogni anno i sacerdoti preposti compivano, in onore del dio Samhain, la celebrazione della Morte, reclamando doni dal popolo e sacrifici umani. Rifiutando, c’era la maledizione. L’attuale zucca discende dall’antica rapa che i sacerdoti usavano, dopo averla scavata, intagliata a forma di volto e illuminata dall’interno, per rischiarare il cammino e insieme creare una suggestione ultraterrena; quasi che in quella rapa si nascondesse uno spirito spietato.

Ciò che oggi è divenuto un rituale divertente, reclamare dolcetti, era in realtà la formula della maledizione. La concessione alle popolazioni celtiche, conquistate da Roma, di conservare il rito sacro al dio Samhain, venne da Costantino nel 308 e questa ritualità fu accolta nel Pantheon dove tutte le ritualità erano accolte.

Intorno al 1700 furono gli Irlandesi ad esportarla negli Stati Uniti, in forma più disimpegnata. Fu chiamata AllHallow’Eve e la rapa venne sostituita dalla zucca.

Nonostante questa modernizzazione che la rende innocua, c’è chi la vive diversamente: i satanisti. Il 31 ottobre per il loro calendario è il nuovo anno. Il simbolismo occulto di Halloween celebra le potenze del male. E dunque alla fine dobbiamo dare ragione a chi nota come proprio la nuova formula disinvolta e dissacrante ridimensioni quella blasfema.

Questa volta non è stata la Chiesa a volerlo, ma alla fine il risultato non è molto diverso. Due momenti paralleli nel quale l’uno stempera la malinconia dell’altro e l’altro stempera la negatività del primo

Gabriella Izzi Benedetti

 


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