UNA RIFLESSIONE DELLA PROF. IZZI BENEDETTI PRESIDENTE DELLA SOCIETA' VASTESE DI STORIA PATRIA
Il Giorno della memoria vede i soci della Società Vastese di Storia Patria sensibili al tema. Volontà di non dimenticare come le inutili crudeltà, l’odio razziale, la tentazione di degradare i nostri simili, siano sempre acquattati all’interno di questa nostra umanità dove il dottor Jekyll e mister Hydn si agitano, e la banalità del male per dirla con Hannah Arendt è un dato di fatto, risorgente non appena l’essere umano si trova a far fronte a emergenze, assunzioni di responsabilità, alla richiesta del superamento di schieramenti egoistici. Tra i più incisivi versi che inducono a riflettere, quelli straordinari di Bertolt Brecht scritti a conclusione dell’opera teatrale La resistibile ascesa di Arturo Ui:“E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo”.
Molto commoventi i versi di Salvatore Quasimodo
Alle fronde dei salici
(dalla raccolta Giorno dopo giorno)
E come potevamo noi cantare/ con il piede straniero sopra il cuore,/fra i morti abbandonati nelle piazze/sull’erba dura di ghiaccio, al lamento/d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero/della madre che andava incontro al figlio/crocifisso sul palo del telegrafo?/Alle fronde dei salici, per voto,/anche le nostre cetre erano appese,/ oscillavano lievi al triste vento.
Qui di seguito il contributo dei soci che hanno voluto esprimere attraverso il personale pensiero o quello di intellettuali, scrittori, poeti, la propria adesione.
Nessun commento:
Posta un commento