venerdì 28 gennaio 2022

Giorno della Memoria e la Filatelia: Galasso, "Molto materiale della mia collezione parla di Auschwitz"

di GIUSEPPE GALASSO

Accolgo volentieri l’invito dell’amica Gabriella per la Giornata della Memoria e non posso che aderire utilizzando lo strumento che più mi è congeniale: la filatelia.

Molto materiale della mia collezione parla di Auschwitz, dei campi di concentramento, dello sterminio praticato negli anni terribili della seconda guerra mondiale. Anche mio padre con l’8 settembre, sul fronte greco-albanese, divenne un cosiddetto I.M.I.(Internato Militare Italiano) e solo a fine guerra riusci a tornare a casa.

Ed è a lui che ho dedicato una collezione dalla quale estraggo due francobolli simbolo (ma tanti altri ne sono stati emessi per memoria delle future generazioni).

Uno italiano emesso il 15 aprile 2021, appartenente alla serie "Il senso civico" e dedicato a Settimia Spizzichino (Roma, 15 aprile 1921Roma, 3 luglio 2000) una superstite italiana dell'Olocausto, unica donna sopravvissuta al rastrellamento del ghetto di Roma; nel corso degli anni divenne una tra le preminenti testimoni e memorie storiche della Shoah italiana.





Quinta di sei figli, Settimia Spizzichino era nata in una famiglia del ghetto ebraico di Roma. Il padre, Mosè Mario Spizzichino, era commerciante di libri. La madre, Grazia Di Segni, fu maestra alla scuola ebraica.

Il 16 ottobre 1943 fu deportata insieme alla madre, due sorelle e una nipotina durante il rastrellamento del ghetto.

Il 23 ottobre, dopo sei giorni di viaggio, nel campo Auschwitz-Birkenau iniziò la selezione dei deportati di Roma; mentre la madre e la sorella Ada con la bambina in braccio furono messe nella fila destinata immediatamente alla camera a gas, Settimia con la sorella Giuditta finì nella fila degli abili al lavoro e ricevette il numero 66210. Delle 47 donne rimaste dopo questa prima selezione, Settimia fu l'unica a tornare e a queste compagne di prigionia ha poi dedicato il suo libro di memorie.

Ad Auschwitz-Birkenau le venne assegnato il lavoro di spostare pietre; finì all'ospedale del campo e da qui viene trasferita al blocco 10 di Auschwitz I.

Nell'inverno del 1945, con l'evacuazione di Auschwitz, dovette affrontare una marcia della morte fino al campo di concentramento di Bergen Belsen. Qui i prigionieri venivano ammassati in uno stato di completo abbandono e i morti formavano dei mucchi intorno alle baracche. Il soldato di guardia sulla torretta, impazzito, cominciò a sparare sui prigionieri: Settimia si nascose in un mucchio di cadaveri e lì rimase per diversi giorni, fino alla liberazione del campo da parte degli inglesi, il 15 aprile 1945.

Tornata a Roma, sentì il dovere di raccontare, e continuò la sua opera di testimonianza di fronte alle telecamere, con i giovani nelle scuole, e nei viaggi ad Auschwitz. Tenne il suo ultimo viaggio ad Auschwitz assieme ad alcuni studenti nel 1999, e nel maggio del 2000 per l'ultima volta lasciò la sua testimonianza ad alcuni studenti cavesi nel corso del progetto Il coraggio di ricordare.

Le sue memorie sono raccolte nel volume scritto insieme a Isa di Nepi Olper Gli anni rubati.

La sua storia è anche diventata un documentario dal titolo Nata 2 volte: storia di Settimia ebrea romana, tratto da un'intervista concessa nel 1998 all'archivio della Survivors of the Shoah Visual History Foundation. La sua testimonianza è inoltre contenuta nel documentario di Ruggero Gabbai Memoria.

Il secondo francobollo che voglio utilizzare proviene proprio dalla Germania ed è dedicato a FRITZ BAUER (1903-1968), un giurista tedesco che in qualità di pubblico ministero ebbe un ruolo fondamentale nell'avvio del processo di Francoforte (1963-1965) sulle responsabilità di alcuni membri del personale del campo di concentramento di Auschwitz.

“Niente appartiene al passato, tutto è ancora presente
e può ridiventare futuro.”


Giuseppe Galasso
Presidente C.F.N. Vastophil

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